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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Software Storici: il dBase (Parte 01)

dBase (si scrive proprio così) è un software deputato alla gestione dei database. Fu sviluppato, inizialmente, per l'ambiente MS-DOS e successivamente, nelle ultime versioni , per l'ambiente Windows . Questo software ha costituito uno standard di fatto, a partire dagli anni '80, per quanto riguarda la gestione dei database sui PC IBM compatibili di quel periodo.

Teoria: Il Sistema Operativo (Parte 3)

Protezione, unità a disco, file system Con l'uso di un sistema operativo , l'elaboratore è utilizzato da almeno due utenti simultanei: l' operatore di sistema , che utilizza il sistema operativo per far funzionare in modo efficiente l'elaboratore; e l' utente finale/programmatore , che ha consegnato all'operatore il programma applicativo e i dati, che utilizza il programma applicativo per elaborare i propri dati. Nei sistemi multi-programmati ci possono essere altri utenti simultanei .

Teoria: Il Sistema Operativo (Parte 2)

Nel precedente articolo si era parlato, in generale, del Software di Sistema ed in particolare del Sistema Operativo , affermando che esso costituisce la " controparte " essenziale all' hardwar e per il corretto funzionamento degli elaboratori. Alla fine dell'articolo, però, ho affermato che non sempre i sistemi operativi hanno costituito una componente essenziale dei computer . In effetti i primi elaboratori non avevano bisogno di alcun sistema operativo, in quanto venivano usati da un programma per volta . Occorre, qui, descrivere come erano costruiti er costituiti. Stiamo parlando, ovviamente, degli elaboratori costruiti intorno agli anni '45 - '50 . 

Teoria: Il Sistema Operativo (Parte 1)

Una introduzione Siamo abituati, oggi, ad utilizzare le macchine (computer, smarphone, ecc.) che ci capitano sotto le mani con un naturalezza ed una semplicità tali che, probabilmente, non ci rendiamo conto della eventuale complessità dell'oggetto con cui interagiamo. Far scorrere le dita su di uno schermo multi-touch e vedere immagini, cartelle, testi, filmati che si aprono in finestre, ordinare tutto con un semplice gesto, spedire filmati per posta ad un amico e riceverne, ci sembrano operazioni facili e naturali, legate al nostro modo di manipolare gli oggetti reali. Quasi non facciamo più distinzione tra gesti della realtà virtuale e gesti della realtà quotidiana. Tutta questa " naturalezza " nello gestire le nostre operazioni " virtuali ", se provassimo a pensarle nel mondo di dieci anni indietro, ci apparirebbero impossibili o, al limite, scene di un film di fantascienza. Tutto questo, se da un lato ci semplifica enormemente la vita (digitale) dall'alt