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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Reti: Il TCP-IP Parte 12

FTP - File Transfer Protocol L 'FTP é un protocollo che garantisce il trasferimento di file tra due host, in maniera affidabile ed efficiente. Esso si appoggia ai protocolli TCP e Telnet per le connessioni, aggiungendo una interfaccia più complessa,  ma decisamente più affidabile.

Reti: Il TCP-IP Parte 11

Pop3 - Post Office Protocol v.3 Il POP3 , descritto in almeno diverse RFC (1081, 1225 e 1460 solo per citarne alcune) è il  protocollo complementare dell' SMTP . Se infatti l' SMTP si occupa della spedizione delle e-mail , il POP3  fornisce una serie di comandi per la fase di ricezione . E' per merito dei server POP3 che è possibile ricevere le e-mail on demand . Una volta inoltrato dal server SMTP del mittente , infatti, un messaggio viene memorizzato dal server POP3 del destinatario destinata prevalentemente a ricevere la posta in arrivo. L'utente può collegarsi in un qualsiasi  momento con il proprio server POP3 e trasferire in locale tutti i messaggi destinati a lui , tenendone o meno  una copia sul server. Il demone POP3 è solitamente in ascolto sulla porta 110 TCP , alla quale il client deve  accedere per poter controllare la sua mailbox .

Reti: Il TCP-IP Parte 10

SMTP - Simple Mail Transfer Protocol L' SMTP ( S imple M ail T ransfer P rotocol) é un protocollo creato per gestire in maniera semplice e veloce l'invio di messaggi di posta elettronica ( e-mail ). L' SMTP è, quindi, il protocollo che permette di scambiare messaggi tra host , e si occupa di gestire quasi tutto il traffico e-mai l su Internet , è un protocollo testuale, nel quale vengono specificati uno o più destinatari di un  messaggio, verificata la loro esistenza, e infine il messaggio viene trasferito. Ai tempi in cui fu scritta la RFC 821 ( 1982 ), dove lil protocollo SMTP fu definitamente formalizzato, furono identificati i migliori presupposti sul funzionamento del protocollo: doveva essere veloce, efficiente e soprattutto indipendente anche dal tipo di rete sottostante, quindi anche da Internet .

Reti: Il TCP-IP Parte 9

Il Controllo della Congestione Nelle reti a pacchetto, i pacchetti attraversano una grande quantità di dispositivi diversi, come ad esempio router, switch, bridge. Questi dispositivi, e i collegamenti che li interconnettono, hanno capacità di elaborazione e di trasmissione limitate che possono portar, a situazioni di congestione, cioè a situazioni nelle quali i nodi non sono in grado di smistare tutto il traffico offerto in ingresso da varie connessioni tra utenze causando perdita di pacchetti e/o eccessivi ritardi.

Reti: Il TCP-IP Parte 8

Le Porte del Protocollo TCP Le porte del Protocollo TCP sono più complesse rispetto a quelle del Protocollo UDP , questo perché un dato numero di porta non  corrisponde ad un singolo oggetto. Infatti nel TCP gli oggetti da identificare sono delle connessioni di circuito  virtuali tra due programmi applicativi, e non delle particolari porte. Il TCP usa la connessione , non la porta di protocollo, come sua fondamentale astrazione. Le connessioni  sono identificate da una coppia di end points , ognuno dei quali è costituito da due interi host,port , dove  l'host è l' indirizzo IP dell'host e port è il numero di porta TCP su quell'host ( per esempio: l'end point  128.10.2.3,25 specifica la porta 25 sulla macchina di indirizzo 128.10.2.3 ).

ZX Spectrum: 30 anni

Oggi, 23 Aprile , è il trentesimo anniversario del lancio dello ZX Spectrum , in vendita in Inghilterra dal 1980 . Lo ZX Spectrum è stato il mio primo computer, quello dove ho imparato i rudimenti dell'informatica e della programmazione . In un mondo (informatico o meno) dove non esistevano programmi pre-confezionati (a meno di non parlare delle applicazioni gestionali aziendali) l'unico modo per poter far svolgere un determinato compito ad un computer era "inventarsi" il programma atto allo scopo. L'unico linguaggio, abbastanza facie e a disposizione, era il basic e da lì ho iniziato, studiandomi attentamente il manuale della macchina e le istruzioni (i comandi) per interagire con essa. L'occasione di parlarne me l'ha data questo articolo: http://blog.mattrudge.net/2012/04/23/the-sinclair-zx-spectrum-is-30-years-old/ A breve dedicherò un articolo a questa macchina. Aspettavo un'occasione speciale e, dopo aver parlato di altri m

Reti: Il TCP-IP Parte 7

TCP - Transmission Control Protocol Il T ransmission C ontrol P rotocol ( TCP ), permette di instaurare un collegamento tra due  utenze , di rendere affidabile il trasferimento dei dati e dei comandi tra di esse e di chiudere la connessione. Il protocollo è in grado di trasferire un flusso continuo di dati fra due utenze in entrambe le direzioni ( full-duplex ),  decidendo quando bloccare o continuare le operazioni. E' possibile implementarlo sia su una singola rete come una ethernet sia su un sistema più complesso come l'internet .

Reti: Il TCP-IP Parte 6

ICMP - Internet Control Message Protocol L' ICMP è un meccanismo attraverso il quale i router e le utenze comunicano per rilevare eventuali problem i o comportamenti anomali che si sono verificati in rete. Il protocollo IP , in sé, non contiene nessuno strumento per poter riscontrare, da parte della stazione di origine e di quella di destinazione, la eventuale perdita di un pacchetto o il collasso di una rete.

Reti: Il TCP-IP Parte 5

Il Datagramma IP Il datagramma IP (IP datagram) è l'unità di trasferimento di base del TCP/IP . Esso presenta una forte analogia con i frames di una rete reale; infatti si compone di una header area e di una data area . L' header  contiene l' indirizzo di destinazione ( Destination IP Address ) e di origine  ( Source IP Address ), il livello IP, inoltre, svolge funzioni di routing fondamentali per l'architettura dell'intera rete internet proprio su questi indirizzi.

Reti: Il TCP-IP Parte 4

ARP - Addresses Resolution Protocolli Gli indirizzi IP vengono assegnati ii modo indipendente rispetto agli indirizzi fisici di una machina ( MAC ). I router , solitamente, utilizzano gli indirizzi internet , ma due macchine possono comunicare solo se conoscono gli indirizzi fisici di rete. Sorge, a questo punto, il problema di associare agli indirizzi IP a quelli reali del livello fisico di ogni ret e. Per risolvere questo problema esiste l' Address Resolution Protocol ( ARP ). Una macchina, a partire dall'indirizzo IP, usa un messaggio di broadcast (ARP request) per trovare l'indirizzo fisico di un'altra macchina .

Reti: Il TCP-IP Parte 3

Internet Protocol Addresses Per fare in modo che un sistema di comunicazione sia considerato universale è necessario utilizzare un metodo di identificazione per ogni computer che sia connesso ad esso ( host ). Il TCP/IP assegna ad ogni host , come identificatore, un indirizzo binario a 32 bits detto Internet Address o IP Address , usando una struttura più o meno analoga a quella degli indirizzi fisici di rete.

Reti: Il TCP-IP Parte 2

Confronto tra TCP/IP e Modello ISO/OSI Una prima differenza tra i due modelli è nel numero di strati, che sono 7 per l' OSI . Esistono due sottili ma importanti differenze fra lo schema a strati di internet e quello di X.25 che è il più popolare protocollo aderente alla norme ISO : l'affidabilità del servizio di trasporto dati la localizzazione dell'autorità e il controllo. In X.25 viene verificata l'integrità dei dati in ognuno dei primi 4 livelli (escluso il livello fisico). I livelli 2 e 3, link e network, includono il checksum e un meccanismo di "timeout and retransmission", il livello 4 del transport effettua l'affidabilità finale detta "end-to-end". Questo, però, crea dei problemi.

Reti: Il TCP-IP Parte 1

I Protocolli di Rete I protocolli sono degli standard che specificano le modalità in cui avviene il trasferimento di informazioni da una macchina ad un'altra. Essi specificano le modalità di rappresentazione dei dati, le tecniche per la rivelazione degli errori e i meccanismi di acknowledgment per i pacchetti che vengono trasmessi. Con il termine TCP/IP non si intende esclusivamente il protocollo di trasmissione TCP con aggiunto il protocollo di rete IP , ma una i ntera famiglia di protocolli che comprende anche UDP, ICMP, ARP, RARP ed altro.

EDVAC

EDVAC (Electronic Discrete Variable Automatic Computer) L' E lectronic D iscrete V ariable A utomatic C omputer ( EDVAC ) è uno dei primi computer elettronici digitali della storia, uno dei primi computer della storia basato sull'architettura di Von Neumann e uno dei primi computer a programma memorizzato della storia. L' ENIAC era veloce, ma disponeva di pochissimo spazio di archiviazione . Inoltre, per la programmazione doveva essere ricablato , un'operazione che richiedeva da poche ore a giorni interi; era, inoltre, poco affidabile, a causa delle molte valvole tubolari utilizzate, che richiedevano, tra l'altro, moltissima energia e molto spazio per funzionare e generavano molto calore. Il che faceva lievitare costi di gestione.

MANIAC

Verso la fine della guerra, gli scienziati di Los Alamos stavano utilizzando il primo computer elettronico . John Von Neumann fu il protagonista principale di questo cambiamento, che condusse, poi, allo sviluppo del programma per calcolare il comportamento degli esplosivi nucleari. I calcoli iniziali concernenti la diffusione dei neutroni in un montaggio critico di uranio furono effettuati da Eldred Nelson e da Stanley Frankel , che erano membri del gruppo di Robert Serber presso il Radiation Laboratory dell' università di Berkeley , California, nel 1942.  A Los Alamos  ordinarono lo stesso tipo di macchine che avevano utilizzato in California.

Il Calcolatore IAS

L'idea di base della macchina realizzata da Von Neumann ( IAS ) partiva dalla constatazione che programmare l' ENIAC ( realizzato nel 19 43 da Mauchley , con il contributo dello stesso Von Neumann) era lento e macchinoso, in quanto si dovevano collegare moltissimi cavi ed azionare circa 6000 interruttor i. L'inserimento dei dati nell’ ENIAC risultava, quindi, essere un’operazione abbastanza lunga e laboriosa, così Von Neumann ed alcuni suoi colleghi cominciarono ad ipotizzare il concetto di programma memorizzato . Cioè che nella memoria potessero coesistere dati e programma , e che quest’ultimo potesse essere modificato utilizzando variabili già esistenti. Il concetto di Von Neuman n venne pubblicato nel 1945 attraverso la proposta di un nuovo calcolatore, l’ EDVAC ( E lectronic D iscrete V ariable C omputer).

Retrocomputing - Il Manifesto: Il Testo e le Adesioni

COMPUTER HISTORY MANIFESTO “The way we were” www.computerhistorymanifesto.org In un mondo tecnologico a " dimenticanza rapida " come quello del computer che appare sempre proiettato verso il futuro in termini di miglioramenti continui (vedi legge di Moore) occorre di tanto in tanto sapersi soffermare e guardare indietro per riconoscere e ricordare le pietre miliari del cammino finora percorso. Per questo i nostri valori sono scolpiti in modo indelebile, come accadeva con l’incisione delle schede perforate agli albori dell’informatica. MEMORIA e VISIONE , per ricordare da dove l'informatica è nata e per capire cosa ci ha trasmesso di utile e buono per il futuro COMPETENZA e CONOSCENZA , per trasmettere in modo chiaro e preciso il proprio messaggio CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA , perché nessuno ne è custode assoluto UMILTÀ e CURIOSITÀ , rendersi sempre disponibile ad approfondire eventuali dissonanze che emergano durante le dis

Retrocumputing: Il Manifesto

Un punto di incontro, di scambio, di riflessione e di approfondimento delle tematiche che coninvolgono anche questo blog. Quello che genericamente viene definito come " retrocomputing " è un fenomeno che si avvale dell'opera di tantissimi appassionati che svolgono la loro opera silenziosamente, sia nell'azione di recupero e "rimessa in campo" di vecchi hardware e software, sia nel ricordare, attraverso la storia dell'evoluzione di sistemi, computer, tutto ciò che è legato allo sviluppo dell'informatica in generale. Nessuno di questi approcci, anche se diverso, può fare a meno degli altri: sono fenomeni ed attività strettamente legate. E' importante, in questo senso, dare un senso di unità, unire gli sforzi dei tantissimi che si dedicano con passione a questi temi. Nasce, in questo senso, una iniziativa  volta proprio a questo, su una proposta di Felice Pescatore , a cui hanno aderito altri blog e siti ( Sito di Felice Pescatore : http:/

UNIVAC

UNIVAC I L' UNIVAC I ( UNIV ersal A utomatic C omputer I ) è stato il primo computer commerciale creato negli Stati Uniti . Eckert e Mauchly ( creatori dell' ENIAC ) lasciarono l' Università della Pennsylvania nel 1946 per creare la Electronic Control Co . Nel 1947 questa divenne la Eckert-Mauchly Computer Corp , o EMCC . Il passaggio portò a un ritardo nel completamento dell' EDVAC , ma permise loro di mettere a punto l' EDSAC , basato sul design EDVAC . I l dinamico duo era spinto dal desiderio di trovare applicazioni commerciali per il proprio lavoro, una scelta incompatibile con l'università di allora. Lo stimolo del capitale li portò a sviluppare il BINAC , per scopi finanziari, ma l' Universal Automatic Compute r ( UNIVAC ) fu la loro creazione più interessante.

Z3: il primo calcolatore totalmente programmabile

Lo Z3 Lo Z3 è il primo calcolatore totalmente programmabile e totalmente automatico , quindi viene spesso indicato  come il primo computer della storia. Il suo creatore è Konrad Zuse . " Konrad Zuse, un brillante ingegnere e pioniere del computer, è nato a Berlino, in Germania nel 1910. Ha conseguito la laurea in ingegneria edile dalla Technische Hochschule di Berlino Charlottenburg nel 1935. Dr. Zuse Z3 COMPUTER, progettato e costruito dal 1938 al 1941 è stato il primo automatico, controllo a programma, perfettamente funzionante, computer general purpose digitale. "