Passa ai contenuti principali

Computer Storici: iMac G3 e PowerMac G3 - Parte 4

Dopo aver visto la procedura di installazione degli applicativi, sono passato a vagliare le varie applicazioni che, in qualche modo, mi potevano essere utili per mettere in carreggiata questa macchina. "Mettere in carreggiata" per me significa, essenzialmente, fare in modo di utilizzare la macchina per le normali operazioni che un utente medio può svolgere quotidianamente. Questo non solo per dimostrarne la possibilità, ma proprio per poterla utilizzare realmente nelle operazioni quotidiane che mi servono. Ovviamente ho dovuto rinunciare alla "classica" vocazione per la grafica dei Mac, questo perché non ho le licenze d'uso di Photoshop per Mac e di altri programmi indirizzati, ad esempio, al settore multimediale.

Ho cercato di sopperire alla mancanza cercando in rete delle possibili alternative free ed open source e le ho trovate.

/inizio_parentesi
Ovviamente, date le mie scarse conoscenze pratiche sull'uso delle macchine Apple, alla presenza di un qualsiasi file ".dmg", leggendo che è equiparabile ad una immagine "iso", la prima cosa che ho fatto, sbagliando, è stata quella di convertire i "dmg" in "iso" per poi masterizzarli su cd. quindi di inserire il cd nel lettore/masterizzatore del Mac e far partire l'installazione in quel modo. Non che ciò sia sbagliato concettualmente, solo che, me ne sono accorto dopo, è perfettamente inutile (leggere l'articolo precedente).
infatti basta copiare il file "dmg" sul Mac (oppure farglielo leggere direttamente da una chiavetta USB) per installare il programma. Fatto sta che, in prima istanza, ho masterizzato un file "dmg" e ho inserito il cd nel lettore del Mac.
Ora P. mi aveva avvertito che l'iMac che mi ha dato aveva delle difficoltà ad espellere i cd inseriti (l'età - anche dei dispositivi - ha le sue conseguenze). Quindi visto che non riuscivo a fargli espellere il cd - si fermava ad una certa distanza (internamente) dalla fessura e non c'era verso di prenderlo con le dita - mi sono dovuto "attrezzare" con un paio di pinze a "becco fino" per poter effettuare l'operazione di "estrazione"


--nella foto potete notare, a destra dell'iMac, l'attrezzatura indispensabile per l'estrazione dei cd--

Dopo questa esperienza e un approfondimento sulle modalità di gestione dei file "dmg" ho proceduto, per gli altri programmi attraverso una normale chiavetta USB.
/fine_parentesi

Per quanto riguarda la parte grafica/immagini ho verificato che esiste una versione di Gimp per Mac e, non solo, una versione derivata da Gimp: Seashore, che è stata nativamente sviluppata.


Ho trovato, inoltre, un applicativo "Books" per la catalogazione dei libri. Essenziale per me, in quanto la macchina in oggetto sarà dedicata proprio a questo scopo.



Per quanto riguarda la sezione "Office", ho trovato:
  • OpenOffice
  • LibreOffice
  • NeoOffice
  • Bean


OpenOffice, non essendo una applicazione nativa Mac OS, ha bisogno del supporto X11 per poter funzionare. Essendo il supporto già installato sull'iMac, ho proceduto all'installazione.


Per funzionare, funziona. Ma è risultato abbastanza lento per le mie abitudini lavorative. Troppo lunghi i tempi per il caricamento di un modulo (write o calc) ed anche il salvataggio dei documenti prende dei tempi decisamente lunghi.
Le alternative rimanenti erano, quindi, LibreOffice e NeoOffice.
Ho scartato temporaneamente, LibreOffice e ho preso in considerazione NeoOffice, sviluppato nativamente per Mac OS.





L'alternativa si è dimostrata..... poco alternativa.. nel senso che i tempi di caricamento, anche in questo caso, erano troppo lunghi per i miei standard.
Ho proceduto quindi, dato che un elaboratore di testi leggermente più sofisticato di TextEdit mi serviva, all'installazione di Bean.


Il programma è velocissimo nel caricamento e nella gestione: bene. Solo che mi mancavano gli altri componenti che fanno parte di una Suite Office completa.
Pensa che ti ripensa, cerca e ricerca alla fine è arrivata l'illuminazione, nel senso: perché cercare qualcosa chissà dove se poi quello che ti serve ce l'hai in casa?
Precedentemente a queste due macchine (iMac e PowerMac) avevo ricevuto, molto tempo indietro da P. altre due macchine, un Performa 5200 e un PowerMac  7200. Allegati a queste macchine c'erano diversi pacchetti software, non strettamente legati alla loro architettura. Sono andato a "scartabellare" in garage, dove tengo le macchine storiche e, tra gli altri software, vedo la confezione di un "AppleWorks" versione 6. Mi documento e scopro che è perfettamente compatibile con il mio Mac OS X Tiger!!
Detto e fatto!!
Installo la Suite e verifico che è proprio quella che serve a me!! Veloce, reattiva, nativa e. cosa più importate, completa!!


Che ho utilizzato
Per la scrittura di questo articolo, per la prima volta, ho utilizzato unicamente programmi per Mac, e precisamente:

Istantanea: per la cattura delle schermate
TextEdit: per la prima stesura dell'articolo
Seashore: per l'editing delle immagini
Appleworks 6 Draw: per l'apposizione della scritta "Le Applicazioni" sulla foto di apertura dell'articolo
Le foto (non le schermate) sono state fatte con il mio Samsung Galaxy SII Plus

Fine della Parte 4
Alla prossima per la prova di AppleWorks 6


Commenti

  1. Pinze a becco per estrarre i dischi? O mio dio...
    A destra della fessura della periferica ottica degli slot loading come il tuo c'è un foro, lo stesso foro che c'è su tutte le periferiche ottiche in generale, siano queste a cassettino o mangiadischi, che serve per l'estrazione manuale dei supporti in caso di emergenza. Basta infilare un oggetto, solitamente la famosa graffetta per azionare manualmente la meccanica interna di modo da espellere il supporto.
    Povero iMac...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

EDVAC

EDVAC (Electronic Discrete Variable Automatic Computer) L' E lectronic D iscrete V ariable A utomatic C omputer ( EDVAC ) è uno dei primi computer elettronici digitali della storia, uno dei primi computer della storia basato sull'architettura di Von Neumann e uno dei primi computer a programma memorizzato della storia. L' ENIAC era veloce, ma disponeva di pochissimo spazio di archiviazione . Inoltre, per la programmazione doveva essere ricablato , un'operazione che richiedeva da poche ore a giorni interi; era, inoltre, poco affidabile, a causa delle molte valvole tubolari utilizzate, che richiedevano, tra l'altro, moltissima energia e molto spazio per funzionare e generavano molto calore. Il che faceva lievitare costi di gestione.

Colossus

Colossus " Colossus fu il primo elaboratore elettronico al mondo: fu realizzato in Gran Bretagna nel 1943, alla fine della seconda guerra mondiale, dall’intuizione del Dott. Thomas Flowers. Operativo dal 1944 a Bletchley Park, sostituì Heath Robinson, un macchinario più semplice, nel decifrare le comunicazioni criptate della Germania nazista. Entro la fine del conflitto furono costruiti dieci esemplari di Colossus, un “gigante” da 1.600 valvole termoioniche. Il Dott. Flowers aveva concepito il progetto prima della guerra, però il centro di ricerca britannico non era convinto che fosse davvero realizzabile: la tenacia dell’ingegnere, alla lunga, s’è rivelata determinante. " Citazione - Tratta da:   http://www.downloadblog.it/post/16765/colossus-il-primo-elaboratore-elettronico-a-essere-stato-realizzato

MANIAC

Verso la fine della guerra, gli scienziati di Los Alamos stavano utilizzando il primo computer elettronico . John Von Neumann fu il protagonista principale di questo cambiamento, che condusse, poi, allo sviluppo del programma per calcolare il comportamento degli esplosivi nucleari. I calcoli iniziali concernenti la diffusione dei neutroni in un montaggio critico di uranio furono effettuati da Eldred Nelson e da Stanley Frankel , che erano membri del gruppo di Robert Serber presso il Radiation Laboratory dell' università di Berkeley , California, nel 1942.  A Los Alamos  ordinarono lo stesso tipo di macchine che avevano utilizzato in California.