DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE BASILARI DEI DIAGRAMMI DI FLUSSO
Il metodo che è stato definito come rappresentazione grafica dei flussi di informazione, che in ambito strettamente informatico prende il nome di flow chart (diagramma di flusso), non presenta grandi difficoltà dal punto di vista concettuale ed applicativo.
In ambito informatico esiste una codifica ben precisa per indicare la serie di operazioni logiche rappresentabili, in campo didattico non è necessario utilizzare in modo strettamente coerente tale codifica. Ciò che risulta importante, dal punto di vista dell'istruzione scolastica, è utilizzare i parametri di coerenza logica insiti nel metodo. Allo stato delle cose si rende necessario, per una migliore comprensione, una descrizione particolare in grado di rendere più esplicita la logica di funzionamento del metodo.
Figura 14 |
Per poter comprendere la struttura funzionale di un diagramma di flusso non è necessaria una sua applicazione a problemi particolarmente complessi, esempi piuttosto semplici possono dare un'idea abbastanza esatta della sua capacità rappresentativa.
La fase di analisi o di progettazione di un evento, è bene chiarirlo, non si esaurisce nella fase di rappresentazione grafica dello stesso, vi deve essere a monte un lavoro di ricerca e di studio in grado di creare le premesse per lo svolgimento di un buon lavoro. Nella fase di rappresentazione grafica, infatti, non ci si pone il problema se l'organismo artefice dell'evento sia un soggetto umano, un gruppo sociale, un animale o se, addirittura, si tratta della descrizione di un semplice fenomeno fisico. Per una corretta impostazione del problema si devono stabilire a priori le caratteristiche connesse con l'evento particolare, gli scopi che si deve raggiungere e procurarsi le informazioni necessarie. In fase di stesura si dovrà, semplicemente, avere la capacità di correlare le azioni ed i flussi informativi allo scopo di raggiungere una o più soluzioni.
Si può avere una delucidazione di quanto affermato cercando di applicare il metodo della diagrammazione dei flussi di informazione proprio a quanto si sta tentando di spiegare. Rappresentado graficamente la sintesi di quanto si è affermato fino adesso possiamo avere uno schema come quello di figura 14. In esso si definisce che prima di poter elaborare un diagramma di flusso di un evento qualsiasi si deve, necessariamente, acquisire una conoscenza a priori del problema.
Ovviamente, l'avere una conoscenza a priori determina l'effettuazione di uno studio particolare in cui è presente, tra le altre cose, anche l'obiettivo che si intende raggiungere, in questo caso si dovrà aggiungere tale operazione all'interno del diagramma.
Figura 15 |
Per poter raggiungere l'obiettivo stabilito si devono, naturalmente, acquisire delle informazioni che lo riguardano, in questo senso il diagramma si arricchisce.
Figura 16 |
Successivamente è necessaria una attenta verifica delle informazioni, cioè bisogna stabilire se esse sono esatte o meno.
Figura 17 |
Dopo aver acquisito una certa quantità di informazioni si può procedere alla stesura del diagramma, iniziando ad operare delle connessioni logiche con in dati che si possiedono verificando, di volta in volta, la loro esattezza.
Figura 18 |
Verificata la validità degli esiti delle varie operazioni logiche è necessario, quindi, verificare che tali risultati siano validi in riferimento allo scopo stabilito (figura 19). Dopo aver effettuato questa verifica i dati possono essere oggetto di ulteriori elaborazioni operate secondo la stessa logica descritta.
Figura 19 |
Lo schema che si è prodotto (figura 19) non è altro che l'esplicazione in forma grafica, anche se semplificata, del metodo oggetto della presente analisi. Risulta evidente che non vi sono limiti all'applicazione di tale approccio metodologico. Deve risultare, però, abbastanza evidente che le operazioni rappresentabili all'interno di un diagramma di flusso, particolarmente quanto questo deve essere utilizzato nell'analisi di un fenomeno reale, devono corrispondere ad operazioni possibili nella realtà.
Un ulteriore elemento di chiarezza deve, necessariamente, essere introdotto. Esso riguarda la consapevolezza che deve possedere chi usa tale metodo nei riguardi del fatto che, co-munque, è sempre il soggetto umano che risolve o non risolve il problema in oggetto. Il metodo, di per sé, non fornisce soluzioni, non "suggerisce la prossima mossa da effettuare", si limita a fornire, agli occhi di chi lo applica, la visione di un percorso logico coerente. All'interno di questo percorso si devono immettere tutte le conoscenze e le esperienze di cui solo il soggetto umano, in quanto tale, è portatore.
L'apporto del metodo è quello, coerentemente con la sua natura ed i suoi scopi, di costringere chi opera a verificare la correttezza o meno delle operazioni logiche e delle informazioni. Dipende dalla volontà del soggetto che applica il metodo scartare o meno delle informazioni, definire o meno altri tipi di operazioni logiche oppure, in determinati casi, definire degli scopi differenti da quelli impostati precedentemente. In questo senso si può definire il metodo come un "percorso logico in grado di far effettuare delle scelte coerenti in riferimento ai dati posseduti ed in vista di uno scopo particolare". E'compito dell'uomo definire lo scopo ed avere la volontà di perseguirlo. Quindi l'obiettivo principale del metodo è quello di portare in "primo piano" operazioni che normalmente svolgiamo senza che ce ne rendiamo conto, in sintesi esso deve garantire la consapevolezza dei processi mentali che sono alla base di qualsiasi operazione, oggetto, evento. Afferma in questo senso Ceccato:"..., dobbiamo ricordare bene una cosa. Affinchè qualcosa ci sia presente, diventi un pensiero, anzi affinchè la vediamo, ce ne accorgiamo, bisogna fare lavorare l'attenzione. bisogna stare attenti."
In questo senso, essendo il diagramma di flusso un metodo che permette di "fissare" su carta le fasi di analisi e di soluzione dei problemi, esso garantisce l'attenzione, permette di avere presenti tutte le operazioni.
Un elemento importante al'interno dell'ambiente didattico (ma importante nella vita in generale) è quello inerente la percezione e l'attenzione. La percezione, come fatto in sé, è operativa, nel soggetto umano, in ogni momento, l'attenzione a ciò che si percepisce, al contrario, non è direttamente proporzionale ad essa. E' interessante, a questo proposito, riportare un passo di Ceccato che descrive quanto spiegato in altri termini:"Cominciamo con una scommessa. Io scommetto che sta succedendo una cosa in questa stanza, e proprio a voi, e che voi non lo sapete. Lo saprete soltanto tra poco, quando io vi avrò fatto stare attenti a quella cosa. Che cos'è? L'aria vi sta passando attraverso le narici; non ci pensavate e nemmeno vi accorgevate di quest'aria o di avere le narici. Cioè, tutto questo non era <<nella vostra testa>>, non vi era presente, non lo sentivate."
Tutto questo si ricollega ai processi di pensiero che avvengono in background. L'analisi e la progettazione degli eventi, in ambito didattico, per agire correttamente rispetto ai suoi fini deve operare in modo da trasformare i processi di background (sommersi, sepolti) in processi di foreground (superfice), ciò non riguarda solo il contenuto dell'istruzione ma anche la somma delle dinamiche che si instaurano all'interno dell'ambiente educativo. L'analisi e la progettualità degli eventi, come dei comportamenti, attraverso la rappresentazione grafica delle operazioni e dei flussi informativi, diventano leggibili, non solo, possono essere conservati e trasmessi. In questo senso il diagramma di flusso assume, unitamente alla prerogativa di portare in superfice i processi in background, la caratteristica di supporto ordinato della trasmissione dell'informazione. Essendo basato sulla strutturazione del pensiero umano, inoltre, assume una caratteristica di universalità che lo rende assimilabile in diversi ambiti.
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