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Didattica e Informatica: La Mediazione Simbolica


La Mediazione Simbolica
Quella che qui si definisce come mediazione simbolica non è altro che la forma a cui ogni soggetto umano ricorre nel tentativo di descrivere il reale
Le motivazioni che sono alla base di questo comportamento sono: 
  • la necessità di identificazione dell'oggetto 
  • la necessità di catalogazione dello stesso per la sua memorizzazione 
  • la necessità sociale della comunicazione della conoscenza dell'oggetto 

Il soggetto, attraverso il tentativo di rappresentazione, opera una inevitabile riduzione della complessità insita nell'oggetto reale, in tal modo fornisce un'immagine non adeguata alla realtà stessa. 

Lo stesso processo di rappresentazione si svolge in fasi differenziate. 
La prima fase avviene quando ci si rappresenta mentalmente l'oggetto, se ne ha una visione abbastanza vicina alla realtà, ma l'oggetto presente nella mente non ha alcuna fisicità, è solo un'immagine. 
La seconda fase avviene quando si tenta di descrivere l'oggetto attraverso dei segni codificati (linguaggio, scrittura, disegno, ecc.). 
In ogni fase del tentativo di descrizione si perdono, inevitabilmente, dei dati riguardanti l'oggetto, si opera, quindi, una riduzione del reale.
Ogni rappresentazione, essendo costituita da codici di descrizione, non può essere, per se stessa, immediata ma, a causa dei codici di descrizione (simboli) solo una mediazione simbolica della realtà, una riduzione oggettiva della stessa. In tal senso la scienza, come tentativo di interpretazione del mondo, non potrà mai essere esaustiva. 
Quindi possiamo affermare che esistono dei limiti di tipo oggettivo alla trasmissione della conoscenza, essi risiedono proprio all'interno del processo di rappresentazione formale della realtà (scienza) e sono, proprio per questa ragione, ineliminabili. In sintesi si può affermare che la descrizione di un oggetto o di un fenomeno, proprio in quanto descrizione e non propriamente oggetto o fenomeno, costituisce una riduzione rispetto alla realtà  effettiva. In ragione di ciò le varie discipline e le scienza in generale non sono in grado di esaurire il discorso su un certo fenomeno, solo la descrizione unita "all'esperienza dell'oggetto e del fenomeno" possono riuscire a darne un'idea più valida (ma non esaustiva). E' necessario chiarire, comunque, che se si prende in considerazione il livello soggettivo della rappresentazione della realtà, i risultati che si possono ottenere sono differenziati in riferimento alle diverse sensibilità dei soggetti. Questo fatto, in sé, non costituisce un limite ma un "arricchimento" in quanto mette in comune esperienze diverse dell'oggetto che possono servire, quindi, ad avere un'idea più completa dello stesso.

L'evoluzione della Tecnologia come Limitazione della Mediazione
La metodologia della ricerca scientifica ha subito, negli anni, enormi cambiamenti. Sarebbe inutile, in questa sede, elencare  tutte le vicissitudini, i cambiamenti le conquiste e le polemiche sorte intorno al discorso del metodo scientifico. E', invece, importante delineare quella che possiamo definire la tendenza generale dell'evoluzione del metodo al giorno d'oggi. 
Le tecniche legate al metodo della ricerca non dovrebbero differire sostanzialmente da quelle applicate all'interno di un processo didattico per favorire l'apprendimento di un fenomeno. In entrambi i casi l'obiettivo è quello di poter capire, classificare e riprodurre un dato fatto. 
Nello stesso processo didattico è di vitale importanza il poter riprodurre qualsiasi fenomeno il più fedelmente possibile. E' in questo caso che entrano in gioco quelli che vengono definiti sussidi didattici. 
I sussidi didattici di tipo classico come il libro, la lavagna, la carta, la penna, etc., hanno perso, ormai, la loro efficacia rappresentativa. Restano, in alcuni ambiti, dei mezzi essenziali, ma la tendenza generale è quella di sostituirli con tecnologie più efficaci ed interattive. 
L'importanza delle nuove tecnologie didattiche si può comprendere facendo riferimento a quanto asserito precedentemente. Il fatto che la trasmissione della conoscenza debba avvenire attraverso una mediazione simbolica determina una situazione in cui per comunicare od indicare un fenomeno od un oggetto ci si riferisce, unicamente, alla sua rappresentazione simbolica. La rappresentazione prende il posto del reale e produce dello stesso una immagine mediata
Quanto più imperfette saranno le tecniche di rappresentazione, tanto più inadeguata risulterà l'immagine che si avrà del fenomeno in questione.
 Nella consapevolezza della inevitabilità della mediazione e quindi della differenza esistente tra reale e rappresentazione, si può, comunque, cercare di rendere questa differenza più sottile. Ciò è possibile migliorando le tecniche di rappresentazione del reale. In questo senso le nuove tecnologie hanno dato un impulso notevole, apportando nuove esperienze all'interno dell'ambito didattico. 

I limiti soggettivi alla Trasmissione della Conoscenza
Questo tipo di limiti sono da intendersi come una serie di fattori fisici e psicologici che condizionano un determinato soggetto nell'azione di comunicare con altri soggetti. 
Questi fattori vanno dall'handikap fisico al problema psicologico, essi determinano una scarsa capacità o un'incapacità a comunicare con altri soggetti. Il problema, in apparenza, sembrerebbe non interessare l'argomento in oggetto, in quanto tali questioni potrebbero essere approfondite nell'ambito di studi diversi, ma non è così. 
Proprio per le caratteristiche su cui, si dice, è fondato il nostro sistema scolastico, deve essere garantita la piena partecipazione ai ruoli di docente e di discente a tutti i cittadini. Il problema investe, quindi, non solo scienze come la  psicologia o la medicina in genere, ma anche tutte quelle discipline legate all'ambito scolastico che si interessano al problema. 
L'interesse delle discipline didattiche in questo senso è quello di poter garantire l'applicazione e l'uso di tutte quelle metodologie in grado di favorire la partecipazione anche dei soggetti handicappati ai ruoli di insegnante e di allievo
Il problema, anche in questo caso, rimanda alla ricerca di  tecnologie didattiche in grado di garantire il processo appena descritto. Delle tecnologie in grado di rendere possibile ad un insegnante handicappato di poter comunicare correttamente con i suoi discenti o, ad un alunno nelle stesse condizioni, di poter recepire le nozioni e di partecipare attivamente alla vita scolastica.
L'altro elemento che entra in gioco in questo ambito è quello riguardante l'interpretazione soggettiva, da parte del docente, della realtà. Questo problema può essere risolto, principalmente, con l'educazione del soggetto che deve ricoprire il ruolo di docente, una educazione a rendersi conto della relatività delle interpretazione dei fenomeni. Anche in questo ambito l'uso di determinate tecnologie educative può facilitare l'esame obiettivo dei fatti posti in discussione.

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