Internet è una rete telematica con estensione in tutto il mondo. Il suo scopo, in origine, era quello di riuscire a garantire comunicazioni stabili ed efficienti tra le varie sedi delle forze armate degli U.S.A., tra le università e i centri di ricerca che lavoravano a progetti di natura militare.
Col il passare del tempo, si è evoluta in una rete prettamente universitaria e, successivamente, in uno strumento di massa, aperto alla divulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e servizi.
Chiunque possegga un computer (da tavolo, portatile, tablet, ecc.) o un telefono portatile (cellulare, smartphone) può usufruire dei servizi messi a disposizione . Si tratta di una fonte d'informazioni talmente ampia e variegata che produce benefici considerevoli nel lavoro, nello studio e nei rapporti sociali.
Il primo rudimentale nucleo di questa forma d'interconnessione risale al 1969 quando il Ministero della Difesa Statunitense creò un'agenzia, l'A.R.P.A., con lo scopo di sviluppare una rete che potesse reggere ad una situazione di disastro nucleare di tipo militare e che fosse in grado di garantire la continuità di comunicazione tra località diverse. Il progetto coinvolse diversi centri di ricerca, università e anche aziende private. Tutte strutture legate all'attività militare e dotate di computer che all'epoca costituivano quanto di più moderno la tecnologia informatica fosse in grado di offrire. Contemporaneamente nei Bell Laboratories, famoso centro di ricerca americano di proprietà di AT&T, si stava lavorando allo sviluppo del sistema operativo Unix, che sarebbe, poi, diventato uno standard per il mondo accademico e della ricerca e anche per molte applicazioni militari. L'unione di questi sforzi avrebbe portato, successivamente, a quello che oggi è Internet.
Lo scenario
Siamo nel periodo della guerra fredda, dopo la seconda guerra mondiale, che vede Usa e URSS affrontarsi per il potere e la supremazia in Europa e nel mondo. La preoccupazione ricorrente ed ossessiva era quella di non poter comunicare con sicurezza in caso d'attacco nucleare con le solite trasmissioni via radio.
Il 15 ottobre 1957 venne convocato il comitato di consulenza scientifica (Science Advisory Committee) all'interno del quale si stabilì di nominare uno Science Advisor, con il potere di decidere sullo sviluppo della tecnologia americana, senza subire le pressioni degli organi ufficiali.
Il 7 gennaio 1958 Eisenhower individua lo scienziato adatto a questo scopo: James R. Killian Junior. Killian definisce, insieme al segretario della difesa americana, le basi per la creazione di un'agenzia per lo sviluppo scientifico che portasse ad uno sforzo comune di esercito, marina militare e aviazione, interrompendo, così, vecchie e reciproche concorrenze.
Tale progetto fu, comuinque, ostacolato fino all'ultimo dalle alte gerarchie militari, che non intendono sottomettersi ad un'unica unità decisionale. Nacque, dopo un estenuante braccio di ferro l'ARPA, Advanced Research Project Agency.
L'inizio
Il primo appalto per la costruzione della rete fu concesso a una società chiamata Bolt, Beranak and Newman (BBN) che effettuò il collegamento tra quattro università diverse:
- Stanford University;
- UCLA (University of California at Los Angeles);
- UCSB (Univesity of California at Santa Barbara);
- University of Utah.
Furono utilizzate linee telefoniche e, in ciascuna di queste, un IMP (Information Message Processor), vale a dire un particolare computer che gestiva il traffico in rete.
L'IMP fungeva da intermediario tra linee di connessione e mainframe. L'impianto divenne attivo il 2 settembre 1969 e così nacque ARPANET. Tutto il traffico che viaggiava su queste connessioni non era confidenziale e serviva prevalentemente a titolo di ricerca e sperimentazione.
La Nascita del Packet Switching
All'epoca i sistemi per trasmettere messaggi da una località all'altra non erano molto efficaci e il primo obiettivo dei ricercatori fu proprio quello di trovare soluzioni funzionali per convogliare i pacchetti su arpanet.
Il sistema nato all'interno dell'ARPA prevedeva il collegamento fra computer distanti fra loro, con possibilità di interscambio di documenti ed applicazioni, e nacque dopo gli studi condotti in America da Paul Baran e in Inghilterra da Donald Watts Davies. I due scienziati portarono avanti uno studio sulla "commutazione di pacchetto", ispirato al cervello umano. Tale studio portò alla nascita del metodo di trasmissione definito "packet switching".
In un documento pubblicato da Baran nel 1962, "On Distributed Communications Network", veniva infatti avanzata una proposta tutta nuova:
la rete che collegava i vari computer tra loro non doveva avere un'autorità centrale, ed era fondamentale che tutti i nodi fossero indipendenti, godessero di una stessa posizione gerarchica e fossero in grado di originare, passare e ricevere messaggi.
Tali messaggi sarebbero stati scomposti in pacchetti opportunamente targati per non perdersi ed ogni pacchetto indirizzato verso la propria meta finale, raggiunta la quale sarebbero stati ricompattati i diversi moduli. La strada percorsa da questi pacchetti era scelta da loro stessi, grazie ad una serie di computer programmati appositamente per incanalare i dati sulla strada più veloce e sicura; ovviamente, se la strada percorsa avesse presentato dei problemi il pacchetto sarebbe stato reindirizzato verso una strada alternativa e più sicura. Il sistema venne battezzato Arpanet.
Decisero, quindi, di adottare questo modello il cui sviluppo era già iniziato in Europa (per opera del National Physics Lab inglese e della Sociètè Internationale de Tèlècommunications Aeronatiques francese) e che sarebbe poi diventato comune in molti altri sistemi di comunicazione: la commutazione di pacchetto. Mediante questa tecnica, i messaggi e le informazioni vengono suddivisi in pacchetti di lunghezza fissa e ogni singolo pacchetto diventa un'entità a se stante, capace di viaggiare sulla rete in modo completamente autonomo perchè dotata al proprio interno dell'indirizzo sia di provenienza sia di destinazione.
Non è importante che tutti i pacchetti che compongono un determinato messaggio rimangano uniti durante il percorso e non è nemmeno indispensabile che arrivino nella sequenza giusta. Le informazioni che essi convogliano al proprio interno sono sufficienti per ricostruire, una volta arrivati a destinazione, l'esatto messaggio originale, indipendentemente dal percorso seguito da ciascuno dei suoi frammenti. Grazie a questo sistema si ottengono due benefici immediati:
- qualunque sia lo stato della rete, il pacchetto può sempre trovare una via alternativa per giungere alla propria destinazione (requisito utile per gli obiettivi militari e per chiunque desideri avere un impianto il più possibile resistente ai guasti, anche a quelli accidentali);
- i vari pacchetti provenienti da fonti diverse possono essere convogliati tutti assieme su una singola linea ad alta velocità anziché dover ricorrere a tante linee separate, usate solo parzialmente.
In questo modo si sarebbe riusciti a condensare il traffico su una linea collegata in permanenza che ripartisce in modo dinamico la propria capienza tra i vari computer collegati e che, in ogni caso, sarebbe stata quasi sempre attraversata da qualche tipo di traffico e perciò avrebbe giustificato il proprio costo. Se la linea fosse stata utilizzata da una singola macchina o da poche macchine, sarebbe restata quasi sempre inattiva visto che anche l'utente più veloce passava la maggior parte del tempo a lavorare in locale (leggendo quello che gli è arrivato dalla rete o preparando una risposta) e solo molto sporadicamente trasmetteva o riceveva qualcosa. In effetti Internet usata con un modem su linea commutata, cioè la normale linea telefonica, non era molto efficiente poiché sarebbero stati presenti numerosi tempi morti dovuti al modo di lavorare e al ritardo di reazione dei server con cui si chiedeva il collegamento.
Fine della Prima Parte
Commenti
Posta un commento