L'elaboratore ed il sistema rappresentativo
Il rapporto di interconnessione tra sistema rappresentativo e sistema interattivo manipolativo deve essere strettissimo. Questo tipo di rapporto è qualitativamente diverso da quello descritto in precedenza in quanto si svolge su un livello diversificato. Il primo è un rapporto di tipo concettuale e formale, il secondo è, invece, un rapporto di comunicazione tra due supporti tecnologici. Questa comunicazione tra i due supporti deve poter permettere la manipolazione dell'oggetto rappresentato attraverso il sistema manipolativo alla luce delle regole stabilite in sede metodologico-formale.
A questo fine è possibile, non solo far dialogare i due sistemi (rappresentativo e manipolativo), ma integrare i due sistemi stessi in un apparato rappresentativo-manipolativo.
Ma quali sono le modalità con cui questa integrazione può avvenire?
Solitamente quello che qui viene definito "oggetto rappresentato" è il prodotto di una operazione di "registrazione" della realtà che ha come risultato o un racconto effettuato attraverso la parola e la scrittura o un'immagine o una serie di immagini in movimento. Prendendo ad esempio una serie di immagini registrate con l'ausilio di una cinepresa o di un videoregistratore, noi abbiamo una riproduzione abbastanza fedele di quello che può essere un evento. Questo prodotto, è contenuto in un tipo di supporto (pellicola, nastro video) di tipo materiale, fisico. Per questa ragione e per distinguerlo dal prodotto degli elaboratori ottenuto da elaborazioni squisitamente matematiche, può essere definito come "analogico". Questo termine viene spesso usato in ambito informatico per tutto ciò che riguarda grandezze e misure ricavate dalla realtà, cioè che possiedono una stretta analogia con il fisico, il materiale. Le elaborazione degli elaboratori elettronici, al contrario, anche se producono su video (o altro supporto) delle simulazioni grafiche di oggetti, vengono definite come "digitali", cioè come prodotto di elaborazioni, di calcoli matematici. Tra i due tipi di supporti, quindi, esiste una differenza circa la rispettiva origine. Una videoregistrazione è definita analogica in quanto è una registrazione della realtà e con essa ha delle affinità profonde. Una rappresentazione grafica computerizzata, al contrario, si definirà digitale, in quanto prodotto di calcoli vettoriali eseguiti dal computer, la cui origine è la capacità di calcolo stessa dell'elaboratore. Può esistere, quindi, un rapporto tra questi due sistemi, oppure, può essere tentato?
A questo proposito scrive Bettetini:"La computer graphic consente la produzione e la manipolazione delle immagini (immagini trasformate in numeri nella memoria del calcolatore), sia dal punto di vista figurativo, sia da quello cromatico. Gli ultimi sviluppi tecnici nel settore tendono soprattutto a favorire un incremento dell'interattività dei dispositivi, a produrre situazioni di "simbiosi sempre più stretta..."
Questo rapporto esiste, quindi, in quanto già a livello di apparato metodologico esiste un primo tentativo di traduzione dei dati analogici (leggi fisico-matematiche) in dati digitali (elaborazioni dell'elaboratore). Questo fatto dipende dalle capacità di saper tradurre dei dati analogici in dati digitali. L'operazione consiste, infatti, nel codificare in forma matematica dati presi dalla realtà. Il computer è in grado di svolgere tale compito. Ma ciò riguarderebbe solo il rapporto tra apparato metodologico e manipolativo. Il quesito che interessa risolvere è, in questo ambito, se l'elaboratore sia in grado di trasformare i dati di una "registrazione del reale" (oggetto rappresentato) in forma digitale, cioè se sia in grado, ad esempio, di "leggere" un'immagine o una serie di immagini e tradurle in una forma elaborabile. Gli elaboratori dell'ultima generazione sono in grado di effettuare tali operazioni.
Essi interpretano, cioè operano in modo da convertire grandezze geometriche di qualsiasi forma in un codice matematico elaborabile. In questo senso permettono la manipolazione di quelli che qui si definiscono "oggetti rappresentati". In questa operazione essi applicano, semplicemente, un procedimento inverso a quello che normalmente usano per creare immagini grafiche simulate, partendo da dati numerici. Nel primo caso essi, attraverso istruzioni programmate, operano una conversione dei dati numerici di base in modo da tracciare linee e solidi, nel secondo caso "leggono" i dati analogici dell'immagine e, attraverso quella che si definisce un'operazione di "vettorializzazione", li traducono in dati numerici. In questo senso è possibile operare una serie continua di passaggi dall'analogico al digitale e viceversa, in modo da modificare le stesse immagini analogiche (oggetti rappresentati). Scrive, a questo proposito. Bettatini:"Le applicazioni dell'animazione computerizzata agli audiovisivi consistono, fondamentalmente, in una espansione e in una trasformazione dei primitivi progetti della computer graphic, che erano finalizzati soltanto alla simulazione e alla valutazione preventiva dei "processi d'uso" e dei "percorsi di fruizione dell'utenza". Alla grafica computerizzata, che lavora generativamente e attraverso successive vestizioni di strutture preconosciute, si è unito quindi il trattamento dell'immagine, che lavora cognitivamente e attraverso la selezione dei valori cromatici.".
Modificando le regole o le scelte in sede formale, sarà possibile modificare l'oggetto rappresentato. In questo senso si potranno ottenere delle simulazioni degli eventi in grado di proporre tutte le possibili evoluzioni degli stessi, alla luce di diverse variabili (grandezze numeriche, scelte) che si possono immettere all'interno del complesso apparato metodologico-rappresentativo-interattivo. Afferma Bettetini, a questo proposito:"Il ricorso al computer può, infatti, consentire prestazioni di sceneggiatura creativamente consapevoli e informate, in virtù di atteggiamenti che intendono veramente innovare o inserirsi in una situazione ripetitiva voluta e criticata. Il passato, lo spazio del "già fatto", può essere a disposizione dell'operatore, che può anche agire sulla memoria del computer verificando varianti, alterando alcune successioni prestabilite, scambiando funzioni e ruoli dei diversi elementi. Il repertorio del "fatto" può essere così utilizzato come una matrice del "fattibile", con la disponibilità di funzionali simulazioni."
L'integrazione dei tre sistemi (metodologico, rappresentativo e manipolativo) può determinare una migliore esposizione del contenuto dell'istruzione, lasciando libero il docente di dedicarsi a compiti più specificatamente didattici.
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