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Didattica e Informatica: Le Tecnologie Educative (Parte 10)


Ruolo e Funzioni del docente in rapporto all'uso dell'elaboratore nelle attività didattiche
Gli scopi principali per cui l'elaboratore può essere usato nell'attività didattica sono, fondamentalmente, due: uno riguarda la necessità di gestire l'apparato rappresentativo ed il contenuto dell'istruzione in modo efficiente, l'altro è il fatto di poter liberare il docente da questo tipo di attività. In questo senso prende forma un tipo di insegnante diverso che, liberato dai compiti pratici di manipolazione dell'oggetto rappresentato, può dedicare molto del suo tempo per seguire le dinamiche inter-soggettive.

Il docente, nel modello assunto, si pone all'interno del sistema interattivo generale, cioè all'interno dell'insieme che, nell'ambiente educativo, deve garantire lo svolgersi di una comunicazione onnilaterale ed efficace ai fini didattici. Egli deve conoscere i meccanismi sociali che sono alla base delle dinamiche dei gruppi, deve avere una buona preparazione pedagogica, deve avere una sufficiente preparazione delle concettualizzazioni e tecniche informatiche. Deve essere in grado di recepire e capire le dinamiche personali ed intersoggettive e porre rimedi dove queste dovessero, per qualche motivo, degenerare. Questo compito risulta essere della massima importanza nella fascia scolastica riguardante le scuole elementari e quelle medie. I ragazzi di queste fasce scolastiche si trovano, infatti, in un periodo in cui interiorizzano profondamente le esperienze di vita, in questo senso essi saranno influenzati nei loro atteggiamenti e comportamenti futuri. Proprio per le ragioni addotte è bene che  le attività dedicate alla crescita personale ed intersoggettiva abbiano un peso maggiore rispetto a quelle inerenti il puro contenuto dell'istruzione o che tali attività vengano integrate armoniosamente in un insieme educativo. In questo caso il docente dovrà essere liberato da tutti quei compiti troppo gravosi dal punto di vista istruttivo e dedicarsi maggiormente agli interventi sulle dinamiche personali ed interpersonali.
Nelle scuole di fascia superiore (medie superiori, università) vi deve essere una continuità rispetto alle impostazioni della fascia più bassa, solo che le attività del docente dovranno essere più accentuatamente dedicate al contenuto dell'istruzione.

L'elaboratore come supporto tecnologico per la comunicazione dei disabili
Fin qui ci si era preoccupati dell'uso dell'elaboratore in riferimento a situazioni ottimali dal punto di vista soggettivo. I limiti legati al tradizionale sistema didattico scolastico che erano stati presi in considerazione si riferivano ai limiti oggettivi della scienza e a quelli insiti nei supporti di rappresentazione degli oggetti reali.
Una attenta analisi, invece, va effettuata nei riguardi di quelli che possiamo definire come limiti soggettivi. Rientrano in questo ordine tutti quegli impedimenti che ostacolano lo svolgersi di una comunicazione corretta tra più individui
Dei limiti dovuti, essenzialmente, a fattori patogeni umani, quali impedimenti psicologici e motori. In questo senso, dove è possibile, l'utilizzazione degli elaboratori può fornire un valido ausilio ad un miglioramento della comunicazione intersoggettiva. L'elaboratore, in questo senso, diventa uno strumento in grado di sopperire a quelle carenze soggettive, di ordine motorio, presenti nei disabili. A tale fine esistono già diversi sistemi integrati adatti a diversi tipi di disturbi motori.
Le nuove possibilità che si aprono per una effettiva integrazione dei disabili all'interno delle attività sociali, siano esse di studio, di svago o di lavoro, sono confermate dalla modificazione oggettiva delle modalità di lavoro umano. Tutto ciò che solo pochi anni indietro doveva essere effettuato con strumenti tradizionali, oggi lo si può fare con strumenti diversi basati sulla tecnologia telematica ed informatica. In un libro specifico sull'argomento, Informatica e handicap, vi è un passo che si può ritenere esplicativo in questo senso:"Questi standard lavorativi non corrispondono più alla realtà dell'attuale tecnologia, almeno in buona parte. Pochi scrivono con una penna e molti di questi scrivono molto poco; sempre più spesso le attività di lavoro si svolgono mediante computer collegati via telefono, radio, cavi o fibre ottiche, e non a viva voce; quindi si parla e si ascolta mediante reti telematiche, si tengono videoriunioni e videolavori in contemporanea tra persone che stanno in varie parti del mondo, ci si sposta cioè stando fermi e facendo spostare, invece che le persone e gli oggetti, le informazioni ad essi relativi."
E prosegue più avanti:"in  questo  senso cambiano anche le competenze e le abilità di base richieste dal mondo del lavoro e cambiano o dovrebbero cambiare le carenze e quindi i pregiudizi legati ai diversi tipi di handicap."
In questo senso  è  possibile l'accesso dei disabili a diverse attività a cui prima erano esclusi. Non riguarda gli scopi di questo lavoro la descrizione dei sistemi informatici applicabili nel campo dell'handicap, basti ricordare che questi sistemi esistono e sono attualmente applicabili in realtà molto diverse. Il principio di fondo, che ha ispirato la stesura di questi articoli, e che si riferisce al fatto che la scuola debba fornire delle pari opportunità a tutti i soggetti che vogliono usufruire dei suoi servizi, vale, in prima istanza, nei riguardi di quei soggetti che hanno dei limiti soggettivi in riferimento ad una piena acquisizione dell'istruzione. In riferimento a tutto ciò è essenziale che vengano usati tutti i mezzi possibili per eliminare o diminuire questa differenza.

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