E' di oggi la notizia, riportata da quasi tutti i blog e i siti di interesse, del ritiro di Steve Jobs dalla quida di Apple. Apple è stata, ed è ad oggi, una delle protagoniste indiscusse della storia dell'informatica mondiale. Ed il suo ex-attuale CEO è stato uno dei protagonisti principali di questa storia. E' doveroso, quindi, parlare di Apple anche in questo blog. Ero intenzionato da tempo di scrivere di Apple e dei suoi sistemi e, al dire il vero, aspettavo di metterele mani su un computer Apple Storico prima di procedere con qualsiasi articolo. Il ritiro di Jobs, però, ha definito una linea di demarcazione tra la Apple storica e quella del futuro. Una linea che consegna Jobs e la sua Apple alla Storia e che ne vede nascere un'altra che non sappiamo come sarà.
Probabilmente continuerà nella sua evoluzione e non ci accorgeremo delle differenze, ma qualcosa è cambiato....
Ciò che segue è reperibile facilmente su Wikipedia ed altri siti, il mio lavoro è consistito solo nell'assemblaggio e nella sistemazione delle varie informazioni (per questo primo articolo).
Apple Inc. (fino al 2007 si chiamava Apple Computer Inc.) produce sistemi operativi, personal computer, software e multimedia, con sede a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley (California). Fondata nel 1976 e conosciuta in tutto il mondo dai primi anni ottanta grazie alla vasta gamma di personal computer Macintosh, attualmente il suo nome è associato anche al lettore di musica digitale iPod, al negozio di musica online iTunes Store e all'iPhone, un dispositivo mobile multifunzionale e, naturalmente, all'iPad, il tblet maggiormente diffuso al momento. Nel corso del tempo Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell'alta tecnologia e del design applicate ai prodotti informatici.
Origini e primi anni
Apple venne fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1976 a Cupertino, nella Silicon Valley in California.
Wozniak era un hacker che nel 1975 aveva iniziato a tenere conferenze al Homebrew Computer Club e che fu il progettista del primo modello di computer venduto da Apple. All'epoca, gli unici processori commerciali disponibili erano l'Intel 8080, che costava 179 dollari, e il Motorola 6800 che costava 170 dollari. Wozniak avrebbe voluto utilizzare il Motorola 6800, ma entrambi erano fuori dal suo budget. Perciò, in attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU, cominciò a osservare, a imparare e a progettare i suoi computer sulla carta.
Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502 nel 1976 al modico prezzo di 25 dollari, Wozniak iniziò immediatamente a scrivere una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore. Una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare. Il chip 6502 era stato progettato dallo stesso team che aveva progettato il 6800, cosa più che comprensibile, dal momento che molti impiegati nella Silicon Valley lasciavano le loro società per formarne di nuove. Il vecchio progetto del computer di Wozniak basato sul 6800 aveva solo bisogno di alcune piccole modifiche per poter utilizzare il nuovo processore.
Una volta completato un prototipo nel garage, Wozniak prese subito a parlarne durante le sue conferenze all'Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema.
Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs, enormemente interessato alla futura applicazione commerciale di queste piccole macchine "da hobby". Jobs riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla assieme a lui. Jobs prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli presentò la macchina. Il proprietario era interessato alla macchina e si impegnò a comprare 50 esemplari del computer pagandoli 500 dollari l'uno, ma non intendeva venderli in scatola di montaggio, li voleva tutti montati. Quindi, per non perdere il contratto, Jobs e Wozniak dovevano assemblare tutti i computer senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.
La macchina era dotata di un paio di caratteristiche interessanti: la prima era quella di poter essere collegata a un televisore. Visto che molti computer dell'epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video, quella era un'innovazione notevole; il video era tuttavia piuttosto lento, soltanto 600 caratteri per secondo. La macchina si chiamava Apple I (1976) e includeva delle ROM da dove caricava il codice all'accensione: questo rendeva molto semplice l'accensione della macchina. Spinto dall'insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido (per l'epoca): leggeva e scriveva 1200 byte per secondo.
Il pregio dell'Apple I era la semplicità: era un computer discretamente potente, ma Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti (rispetto ai computer concorrenti) quindi era relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, e buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell'Apple I e dell'Apple II (1977).
Dopo essersi associati con un altro conoscente, Ronald Wayne, i tre iniziarono a costruire le macchine. Per trovare i soldi per acquistare i pezzi usarono qualsiasi mezzo (compreso vendere la calcolatrice scientifica HP di Wozniak e il furgoncino Volkswagen di Jobs) e sequestrarono il garage alla famiglia di Jobs, dove assemblarono i computer. In giugno riuscirono a consegnare i computer che vennero regolarmente pagati. I computer venivano forniti senza telaio, cosa frequente all'epoca. Chi acquistava il computer doveva quindi provvedere in proprio alla realizzazione dell'alloggiamento; vi sono fotografie dell'epoca, infatti, che mostrano l'Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 esemplari di Apple I.
Wozniak intanto stava già pensando al modello successivo. Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontate durante lo sviluppo del prototipo. Ma ora, dopo avere venduto i primi computer, Wozniak aveva più risorse a disposizione e iniziò a progettare l'Apple II, che sarebbe stato un radicale miglioramento del predecessore.
La progettazione della macchina si stava rivelando molto più costosa del previsto e iniziavano a mancare i soldi. Jobs chiese a Wayne di impegnarsi economicamente, ma Wayne, scottato da un fallimento avvenuto quattro anni prima, si rifiutò e decise di uscire dall'azienda. Jobs contattò così Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250 000 dollari; i tre fondarono la Apple Computer il 1º aprile 1976.
Una delle differenze fondamentali era il circuito TV che era stato totalmente ridisegnato: ora visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore. L'Apple II era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche dei colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliori dell'Apple I. L'idea di Jobs era che il computer una volta tirato fuori dalla scatola dovesse essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Questo computer era effettivamente un grande miglioramento rispetto al computer venduto a The Byte Shop, ma non era ancora completo e bisognava anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.
L'Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977 durante il primo West Coast Computer Faire. Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l'era del personal computer. Milioni di computer vennero venduti negli anni ottanta. Quando Apple si quotò in borsa generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l'IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.
Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi gli Apple IIe e Apple IIGS, che venivano ancora utilizzati da molte scuole non aggiornate verso la fine degli anni novanta.
Fine della prima parte
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