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Software Storici: Come sono stati realizzati gli articoli



La possibilità di avere a disposizione copie (originali) dei software "storici" e, contemporaneamente, di elaboratori dello stesso periodo, con sistemi operativi della stessa epoca da la possibilità di vedere in azione questi software, diciamo, nel loro "ambiente naturale". Io ho, al momento, questa possibilità. Possiedo due Olivetti (M300 e M4-65) con sistema operativo MS-DOS e relativi software dell'epoca. Quindi, apparentemente, nessun problema. Quasi....

Prima di tutto i due computer sono posizionati nel Laboratorio-Garage, quindi non direttamente a portata di mano. Ciò significa che avrei dovuto:
  1. catturare le immagini sugli Olivetti;
  2. copiare il tutto dentro uno o più floppy disk (visto che sono sprovvisti di masterizzatore e di porte USB);
  3. tornare in studio e copiare il contenuto dei floppy dentro il disco rigido di un macchina (che ha ancora i floppy come periferica);
  4. copiare le immagini dentro una penna USB;
  5. trasferirle su questa macchina e procedere a scrivere l'articolo.


Una maratona niente male!! Anche considerando il fatto che, se mancava un'immagine essenziale, avrei dovuto di nuovo recarmi in garage, ricatturare l'immagine e rifare tutta la trafila...

Un altro problema sarebbe stato la mancanza di un programma di cattura immagini in ambiente MS-DOS (io non l'ho trovato..). Quindi le immagini sarebbero state "catturate" tramite macchina fotografica.
Ulteriore problema: i monitor in uso con gli Olivetti non sono dei display a cristalli liquidi piatti, le immagini avrebbero rappresentato, quindi, delle schermate deformate dalla naturale forma dei monitor "storici".

La soluzione che ho adottato, quindi, è stata quella della virtualizzazione.

La macchina da cui scrivo è un Pentium IV a 3 GHz, con 8 Gb di RAM, il Sistema Operativo è Linux (Kubuntu Natty 11.04).


Sul computer avevo installato, precedentemente, VirtualBox con dentro due macchine virtuali (una con Windows Xp e l'altra con Windows Seven).


Così ho deciso di utilizzare  la Macchina XP come base per far girare il dBase III Plus.


E' stato sufficiente richiamare il Prompt di MS-DOS:


impostare la finestra del terminale a tutto schermo:


così da avere sul desktop di KDE una finestra contenente il solo Prompt di MS-DOS.


Da qui è stato sufficiente posizionarsi dentro la directory di dBase III Plus e lanciare il comando dbase:



ed avere a disposizione il programma in una finestra fluttuante sul desktop.



Catturare le immagini con ksnapshot è stato facilissimo e mi ha dato la possibilità di scrivere gli articoli in modo interattivo...

Alla prossima!!  :-)

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