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World Wide Web - Parte 3


Dal web statico ai web service

Un sito web statico è un insieme di pagine web collegate tra loro con dei collegamenti ipertestuali (Link) consultabile da un browser. Questa tipologia di siti web presentano contenuti di sola lettura e necessitano, quindi, di una bassa frequenza di aggiornamenti.
lo sviluppo di un sito web statico si rivolge ad un target specifico, che desidera rinnovare o creare ex-novo un'immagine su internet la cui necessità è quella di garantire una presenza sul canale web. Per la natura del prodotto, questa soluzione è indicata per clienti che non hanno necessità di un aggiornamento frequente in quanto l'attività offre servizi e prodotti unici e costanti nel tempo.

Comunque è possibile, anche con questa tipologia, riuscire a comunicare novità e aggiornamenti andando semplicemente ad aggiornare le pagine pubblicate.

Per superare le limitazioni del progetto iniziale, furono subito definiti strumenti capaci di generare pagine HTML dinamiche (ad es. utilizzando dati estratti da un database). La prima soluzione di questo tipo furono le CGI (Common Gateway Interface). Attraverso una CGI è possibile richiedere ad un Web server di invocare un'applicazione esterna e presentare il risultato come una qualsiasi pagina HTML. Questa soluzione, sebbene molto semplice da realizzare, presenta numerose limitazioni di progetto (l'applicativo esterno viene eseguito ad ogni richiesta utente e non è prevista alcuna ottimizzazione, non vi è alcuna gestione dello stato della sessione, etc.).

Per dare al web una maggiore interattività e dinamicità sono state perseguite due strade. Da un lato sono state aumentate le funzionalità dei browser attraverso un'evoluzione del linguaggio HTML e la possibilità di interpretazione di linguaggi di scripting (come il JavaScript). Dall'altro, si è migliorata la qualità di elaborazione dei server attraverso una nuova generazione di linguaggi integrati con il Web Server (come JSP, PHP, ASP, etc.), trasformando i Web Server in quelli che sono oggi più propriamente noti come Application Server.
La diffusione di queste soluzioni ha consentito di avviare l'utilizzo del web come piattaforma applicativa che oggi trova la sua massima espressione nei Web Service, alla cui realizzazione e diffusione sta lavorando l'intera industria mondiale del software per la gestione d'azienda, dai grandi nomi commerciali (come SAP e Oracle) fino alle comunità Open Source. L'utilizzo dei web-service all'interno dell'architettura di integrazione SOA permetterà anche alle piccole imprese di gestire senza grandi sforzi i propri processi aziendali.
Scopo dei Web Service è di limitare il più possibile le attività di implementazione, consentendo di accedere a servizi software resi disponibili in rete, assemblarli secondo le proprie necessità e pagarli soltanto per il loro utilizzo effettivo, metodologia individuata nella terminologia anglosassone come pay per use, on demand software, just in time software, on tap software, etc.
È chiaro, quindi, che i web-service e il loro successo hanno ed avranno un legame strutturale ed intrinseco con i processi aziendali che dovranno supportare nell'ambito di una nuova organizzazione basata sui processi.


Fine della Parte 3

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