Il nome computer deriva dai termini latini "cum" (con) e "putare" (contare), quindi "computare" (calcolare) attraverso l'inglese, to compute (calcolare), in italiano calcolatore o elaboratore, è un dispositivo fisico che esercita il suo funzionamento attraverso l'implementazione di quella che viene definita la macchina di Turing.
Questa definizione, sebbene rigorosa, non dice molto su quello che in pratica un computer è o può fare: eseguire operazioni logiche, come calcoli numerici. Dalla nascita della struttura più elementare, in seguito si sono sviluppati molti tipi di computer, costruiti e specializzati per vari compiti. Essi vanno da macchine che riempiono intere sale, capaci di qualunque tipo di elaborazione, a circuiti integrati grandi pochi millimetri che controllano minirobot e orologi da polso. Ma a prescindere da quanto siano grandi e da che cosa facciano, possiedono tutti quattro elementi: (almeno) una unità centrale di elaborazione o CPU, (almeno) una memoria, e almeno un dispositivo di ingresso/uscita, nonché un canale perché possano dialogare tra loro1, in accordo all'architettura di von Neumann.
La macchina di Turing
"La macchina di Turing in oggetto è un meccanismo, formale, ma potenzialmente realizzabile concretamente, che costituisce un modello di calcolo; è retta da regole elementari di natura molto semplice. Ha potere computazionale massimo, ed è equivalente a ogni altro modello di calcolo molto più complesso.
Si è consolidata la convinzione, accettata e attualmente non dimostrabile, che per ogni problema calcolabile ne esista una in grado di risolverlo (congettura di Church-Turing).
Le prime macchine praticamente costruite per effettuare operazioni di calcolo, tali che ad una variabile di ingresso (input) dell'utente producessero un corrispondente risultato (output) come effetto di un processo sui dati immessi, determinato da una regola logica, risalgono al 150 a.C. e sono i primi planetari e successivamente alcuni strumenti per il calcolo di posizione ed ora per usi marinareschi. Erano macchine dedicate a uno scopo specifico. Precedente a queste, nella gestione delle operazioni numeriche abbiamo l'abaco, non universalmente considerato un calcolatore in quanto non in grado di effettuare il riporto, funzione che arriverà solo nel corso del 1600 con la macchina calcolatrice di Wilhelm Schickard. Il completamento degli elementi essenziali di un calcolatore si ha infine nel 1833 quando Charles Babbage progettò la Macchina analitica, meccanica e alimentata a vapore, che costituisce il primo vero calcolatore programmabile, e non dedicato, della storia. Fu il primo esempio di macchina con input, output, una unità di memoria, ed un'unità di calcolo con registro di accumulo dei dati e sistema di collegamento tra il tutto. Nel 1842 la contessa di Lovelace, Ada Byron, ne scrisse i primi programmi. A lei è dedicato il linguaggio di programmazione Ada, standard del Dipartimento della Difesa statunitense. Attualmente i calcolatori sono di tipo elettronico, ed il primo a funzionare, denominato Z1 e capostipite di una serie ad esso successiva, si deve al tedesco Konrad Zuse."
(Fonte: Wikipedia)
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