Un'altra caratteristica interessante dei processi di comunicazione è quella che riguarda la loro relazione con la legge di dispersione entropica.
Il concetto di entropia è, tradizionalmente, integrato all'interno della fisica come parte costituente dei principi
della termodinamica. L'entropia si definisce, genericamente, come "somma delle variazioni del sistema e dell'ambiente", in cui, ponendo un insieme in rapporto con l'ambiente che lo circonda, la quantità di energia che tale insieme riceve o cede è assolutamente uguale a quella ceduta o ricevuta dall'ambiente stesso.
In sintesi, secondo tale assioma, la quantità totale di energia esistente non varia e rimane costante.
Per quanto riguarda l'ambito dell'informazione tale legge sembra elusa dal fatto, per altro incontestabile, che dopo che si è verificato un atto di comunicazione, la somma della quantità totale di informazione che il sistema (fig. 6) costituito dal soggetto A e dal soggetto B, è, comunque, aumentata rispetto a quella esistente prima di tale atto.
Per quanto riguarda, invece, l'ambito strettamente fisico la legge dell'entropia rientra in gioco a causa di quelli che si possono definire i "supporti della trasmissione dell'informazione". Questi supporti possono essere, ad esempio, un discorso, una corrente neuronica o una corrente elettrica.
Il supporto della comunicazione non è altro che un sistema formalizzato il quale riceve, trasmette e trasporta informazione. Durante la trasmissione dei segnali informativi, la quantità di informazione può diminuire a causa della struttura dei supporti, legata indissolubilmente al mondo fisico e, quindi, soggetta alla legge dell'entropia.
La dispersione dell'informazione può avvenire anche per cause esterne al processo di comunicazione, quali le interferenze ed i rumori.
Comunque, se si restringe il campo al solo livello informativo, la legge dell'entropia viene elusa. Infatti, in un rapporto di comunicazione, valutando la quantità di informazione che si ha prima del rapporto e confrontandola con quella che si ha dopo, risulterà che la seconda è sempre maggiore di quella posseduta precedentemente dai due comunicanti (fig. 6).
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