Risulta evidente, in riferimento a quanto detto nel post precedente, che sia nell'ambito informatico che in quello didattico si tende, generalmente, a studiare e ad applicare un metodo molto simile, basato sulla comprensione dei processi di apprendimento e di comunicazione.
Osserva, a questo proposito, Zanzarri:"... un'impresa abbastanza recente quella che mira a esplicare i paradigmi della comunicazione, a sondarne la praticabilità e i limiti. I paradigmi sono stati desunti dai territori più eterogenei delle nostre conoscenze. Il Watzlawick ed il gruppo di Palo Alto si sono serviti degli strumenti offerti dalla cibernetica: la comunicazione umana funzionerebbe in una maniera affine alle macchine intelligenti, che perseguono scopi e sono in grado di correggere i loro errori.”"
Proprio in virtù di questa base comune esistente tra cibernetica, teoria dell'informazione, informatica e didattica è possibile ed auspicabile una loro integrazione all'interno della sperimentazione didattica, sia concettuale che metodologica. Lo studio dei meccanismi di apprendimento negli organismi artificiali, ad esempio, può fornire un valido aiuto nella comprensione del processo di apprendimento degli organismi naturali (uomo compreso).
La scienza che si occupa, a livello teorico generale, di questi procedimenti è la cibernetica. Risulta importante, quindi, iniziare la nostra analisi riferendoci alla cibernetica come base essenziale dello studio del rapporto didattico.
La funzione della scienza cibernetica
La cibernetica viene definita come scienza che si occupa dello studio dei meccanismi autogovernati attraverso procedimenti di informazione, trasmissione, controllo e comando. Essa si interessa, dei processi di autoregolazione (feed-back) ed in particolare dei processi di autoregolazione a retroazione.
Questi non sono altro che processi mediante i quali determinati organismi, naturali o artificiali, sono in grado di modificare il loro comportamento in base ad informazioni che essi stessi sono in grado di rilevare.
Diversi sono i campi di cui si occupa la cibernetica: teoria delle comunicazioni, teoria dei sistemi di autoregolazione, teoria delle macchine calcolatrici (calcolo automatico), fisiologia e neurologia, modellazione dei processi biologici e teoria generale dell'informazione. Attraverso la cibernetica, quindi, si possono compiere delle approfondite analisi in campo fisiologico, sociologico, filosofico ed informatico.
La teoria generale dell'informazione
La teoria generale dell'informazione costituisce il nodo centrale della cibernetica. Essa, infatti, si interessa dei meccanismi di apprendimento e dei processi di comunicazione come analisi del rapporto di molteplici elementi in relazione tra di loro. Essa è di natura essenzialmente matematica e richiede una conoscenza della teoria degli insiemi, dell'algebra astratta, del calcolo delle probabilità, della meccanica ondulatoria.
Essa analizza le relazioni che intercorrono tra insiemi di vari elementi e tra gli elementi di uno stesso insieme, trascendendo dalla natura fisica del singolo elemento. Studia l'informazione come trasmissione da un elemento ad un altro elemento, di un segnale significante, determinando le condizioni in cui avviene la trasmissione stessa.
Questo tipo di analisi, che risulta valido sia per gli organismi naturali che per quelli artificiali, studia i processi con cui tali organismi riescono a raggiungere uno scopo, autoregolandosi.
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