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Muore l'industria elettronica italiana

Il nuovo assetto proprietario volle rivedere la struttura aziendale e pretese un cambiamento dell'organizzazione e delle strategie. I settori di più recente costituzione, oggetto di pesanti attacchi, furono rimessi in discussione e del resto sia la Divisione Elettronica che la Underwood, acquisita nel '59 negli Stati Uniti per volere di Adriano, versavano in pesanti difficoltà finanziarie.

Nello specifico, la Divisione Elettronica Olivetti (DEO) venne considerata come espressione di megalomania (se non addirittura di follia) e quindi da liquidare, mentre la Underwood venne valutata con maggior indulgenza e fu pesantemente ristrutturata, assorbendo rilevantissime risorse finanziarie e manageriali.
In questo scenario complessivo, al termine di una lunga trattativa, la nuova direzione ufficializza la partnership con General Electric: la divisione informatica di GE, con base a Phoenix e con un organico di oltre 4000 ricercatori, incorpora la Divisione Elettronica di Olivetti, che inizia a lavorare sul progetto, tutto sviluppato da italiani, del sistema GE115.
Come conseguenza dello scorporo, Olivetti ritorna alle strategie di sviluppo e ai mercati tradizionali, scegliendo di concentrarsi sulla produzione dei sistemi meccanici, considerati il vero core business dell'azienda, decretando la morte dell'industria elettronica nazionale. È il 1964.

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EDVAC (Electronic Discrete Variable Automatic Computer) L' E lectronic D iscrete V ariable A utomatic C omputer ( EDVAC ) è uno dei primi computer elettronici digitali della storia, uno dei primi computer della storia basato sull'architettura di Von Neumann e uno dei primi computer a programma memorizzato della storia. L' ENIAC era veloce, ma disponeva di pochissimo spazio di archiviazione . Inoltre, per la programmazione doveva essere ricablato , un'operazione che richiedeva da poche ore a giorni interi; era, inoltre, poco affidabile, a causa delle molte valvole tubolari utilizzate, che richiedevano, tra l'altro, moltissima energia e molto spazio per funzionare e generavano molto calore. Il che faceva lievitare costi di gestione.

Colossus

Colossus " Colossus fu il primo elaboratore elettronico al mondo: fu realizzato in Gran Bretagna nel 1943, alla fine della seconda guerra mondiale, dall’intuizione del Dott. Thomas Flowers. Operativo dal 1944 a Bletchley Park, sostituì Heath Robinson, un macchinario più semplice, nel decifrare le comunicazioni criptate della Germania nazista. Entro la fine del conflitto furono costruiti dieci esemplari di Colossus, un “gigante” da 1.600 valvole termoioniche. Il Dott. Flowers aveva concepito il progetto prima della guerra, però il centro di ricerca britannico non era convinto che fosse davvero realizzabile: la tenacia dell’ingegnere, alla lunga, s’è rivelata determinante. " Citazione - Tratta da:   http://www.downloadblog.it/post/16765/colossus-il-primo-elaboratore-elettronico-a-essere-stato-realizzato

MANIAC

Verso la fine della guerra, gli scienziati di Los Alamos stavano utilizzando il primo computer elettronico . John Von Neumann fu il protagonista principale di questo cambiamento, che condusse, poi, allo sviluppo del programma per calcolare il comportamento degli esplosivi nucleari. I calcoli iniziali concernenti la diffusione dei neutroni in un montaggio critico di uranio furono effettuati da Eldred Nelson e da Stanley Frankel , che erano membri del gruppo di Robert Serber presso il Radiation Laboratory dell' università di Berkeley , California, nel 1942.  A Los Alamos  ordinarono lo stesso tipo di macchine che avevano utilizzato in California.