La Linea Modulo rappresentò un'ampia e segmentata offerta di personal computer idonei a soddisfare le esigenze di un'utenza diversificata, che spaziava dagli elaboratori di fascia alta Suprema-M6, capaci di offrire prestazioni atte alla realizzazione di applicazioni sosfisticate, alla linea M4 Modulo costituita da modelli professionali che però vantavano un rapporto qualità prezzo vantaggioso, per arrivare fino ai PCS, specificatamente progettati per gli studenti e per applicazioni di tipo individuale e di intrattenimento.
Rispondente allo standard internazionale ISO 9000, la linea M4 Modulo si componeva di 8 modelli in 33 versioni differenti per processore e configurazione.
Una immagine dell'M4 Modulo 62 in una foto dell'epoca |
La linea estetica è quella di sempre. Come praticamente tutta la linea della casa di Ivrea, l'Olivetti M4-65 Modulo si presentava di forma ridotta e contenuta.
Ciò vuol dire che il frontale, i colori che vanno dal grigio scuro al giallo per le scritte richiamano la linea di tutti i prodotti della casa italiana. Lo sforzo maggiore si notava nella progettazione del frontale che non è costruito seguendo le soluzioni costruttive di altri costruttori, sportelli ciechi, alloggia menti standard, pulsanti ecc, ma ogni oggetto è un pezzo pensato a sé. Nel frontale spiccava la grossa griglia di copertura dell'altoparlantino interno, il floppy disk drive che si incastona nella parte inferiore destra, l'interruttore di rete, la chiave hardware rotonda che impedisce l'apertura della scocca e le due spie led, che monitorano le funzioni di acceso e di rotazione dell'hard disk. Le sue dimensioni sono di 403x388x126 mm, misure che lo posizionano tra i computer di dimensioni contenute disponibili all'epoca nell'ampio panorama disponibile.
Nella base c'è un'ampia fessurazione che dovrebbe agevolare la circolazione dell'aria, favorendo perciò un «effetto camino» con il flusso che entra dal basso e esce dai lati.
Questa forma consiglia ma non obbliga ad installare il computer nella posizione canonica di un desktop orizzontale, con relativo monitor poggiato sopra. Una limitazione per modo di dire, in quanto i minitower che si trovano in commercio affiancati dal monitor vanno ad occupare volumi superiori. Attenzione però se lo si vuole disporre in verticale: il manuale in maniera chiara indica l'unica faccia laterale che può fungere da base (quella destra guardando di fronte per la precisione).
Niente di particolare nella disposizione delle varie porte per la connessione con il mondo esterno, il mouse e la tastiera che si trovano disposte lungo la base in un incavo del mobile.
I due connettori per il collegamento seriale e parallelo sono di piedinatura DB9 o DB25 mentre per la tastiera ed il mouse sono stati preferiti quelli minidin PS/2. Non è presente anche stavolta il cambiatensione, né il tasto di reset.
Naturalmente è presente un enorme foro corrispondente alla ventola interna alla sezione alimentatrice.
Da notare la presenza di alcuni fori che dovrebbero corrispondere ad altrettante prese «multimediali» in senso restrittivo: Audio In/Out ecc.
Le slot che si affacciano sul retro sono quattro: disposte in maniera orizzontale non risultano all'esame esterno occupate da altrettante schede.
Le due periferiche di input. la tastiera ed il mouse sono di ottima fattura (il mouse è di chiara «mamma» Logitech mentre la tastiera è «made in Italy»). Durante l'uso della tastiera si è potuto verificare che i tasti risultano al tocco un po' duri e che sulla superficie è presente una cavità che si adatta alla punta
delle dita.
Il monitor originle era a colori di 14" a bassa emissione di radiazioni ben si accompagnava al resto dell'elaboratore e può trovare posto facilmente sul coperchio.
Nell'esemplare revisionato da me mancava il monitor in dotazione
Apriamo Il case
Il mobile si apre agendo su due viti: dotate di una «grodronatura» in plastica, in basso sui due estremi inferiori. Naturalmente la chiave hardware deve essere sbloccata, altrimenti la scocca non viene via e rimane così preclusa sia la vista che l'asportazione di memorie di massa interne che potevano far gola ai malintenzionati. La vista interna restituisce la sensazione di un lavoro progettuale notevole: è ovvio che non ci trova di fronte ai soliti cloni. Iniziando dal tasto di accensione, che risulta un po' duro (ma gli anni sono quelli che sono) che è riportato in maniera meccanica dalla parte alimentatrice al frontale tramite una asticina metallica, per finire alla piastra porta memorie di massa.
L'intero contenitore è costituito da un polimero plastico e rinforzato, dal punto di vista delle emanazioni elettromagnetiche, da un foglio metallico.
Altresì la vista interna del computer non rivela molto elettronica. La scheda madre è molto contenuta e di concerto la quantità di componenti elettronici è bassissima.
Da notare l'unico zoccolo per modulo SIMM (Single In-line Memory Module) di espansione per la memoria RAM che porta la memoria di base da 4 Mbyte ad un massimo di 36 Mbyte (con scatti di 4, 8, 16 e 32 Mbyte a seconda del taglio di memoria usata). A fianco c'è un secondo zoccolo che permette l'aumento della memoria RAM Video da 512 Kbyte ad un Mbyte con l'inserimento di un solo chip.
L'Olivetti M4-65 Modulo revisionato da me |
Il microprocessore (sul modello in mio possesso) è un Intel 486DX2 a 50 MHz a montaggio su zoccolo che può contare come detto su di una RAM di 4 Mbyte, una cache interna di 8 Kbyte ed un hard disk da 640 Mbyte.
Un cenno alle quattro slot libere. Queste si trovano in posizione orizzontale e comunicano con la piastra tramite un connettore. In pratica a bordo della seconda scheda trova posto solo una batteria tampone per la Cmos. È possibile montare schede a lunghezza full size, stando attenti al secondo ventilatorino posto al centro della base in una zona libera.
Microprocessore: Intel 80486 DX2 50 MHz
Memoria RAM
Convenzinale: 640 Kb
Superiore: 91 Kb
Risevata: 384 Kb
Estesa (XMS): 2.961 Kb
Memoria Totale Installata: 4.096 Kb
Periferiche di massa
Floppy disk: 5'' 1/4 (Identificativo DOS > A:)
Floppy disk: 3'' 1/2 (identificativo DOS > B:)
Disco Rigido: 640 Mb
Software di Sistema
Sistema Operativo: MS-DOS 6.20 (Originale)
Software Interfface Grafiche: Windows 3.1 (Originale)
Software Interfacce Grafiche: GEM-OpenGEM (Aggiunto da me)
Software Applicativo installato (con licenze originali):
DBase III Plus (Database relazionale)
PC Four (Elaboratore di Testi, Database, Foglio di Calcolo, Rappresentazione Grafica) (*)
Gestione Zip Iomega (per il trasferimento di dati tramite una unità Iomega Zip su intefaccia parallela)
(*) Il pacchetto PC4 è la riconversione per MS-DOS degli applicativi di produttività forniti con il computer Sinclair QL. Comprendeva:
Quill - Elaboratore di Testi
Archive - Database
Easel - Foglio di Calcolo
Conclusioni
L'elaboratore Olivetti M4 Modulo si staccava dagli altri computer presenti nel panorama commerciale italiano se non altro per la sua linea: diciamolo è un bell'apparecchio. Certo che alcuni particolari cromatici possono non incontrare il gusto personale, ma è innegabile la ricerca di differenziarsi dalla massa.
È quindi un oggetto tipico dell'ltalian Style e perciò destinato a diventare l'accessorio «griffato».
L'elettronica interna di concerto è all'altezza dei tempi, poca essenziale, curata nei particolari: pochi cavi che camminano e facilità nella sostituzione delle parti
Il prezzo dell'M4 Modulo si aggirava intorno ai tre milioni di lire più le tasse, con le dovute differeze riguardo il modello specifico.
Commenti
Posta un commento